David Bailey
David Bailey
Photographer
“Se nascevi nell’East End londinese degli anni trenta non avevi molta scelta.
Potevi diventare un pugile, un ladro d’auto o al limite un musicista”.
David Bailey nato a Londra il 2 gennaio 1938 da ragazzo non pensa di diventare un fotografo.
Nell’Inghilterra industriale del dopoguerra la vita è particolarmente dura per guadagnare qualche soldo,
Bailey si mette a vendere tappeti e scarpe, e allestisce le vetrine dei negozi.
Ma nel 1956 viene arruolato nell’aeronautica britannica e mandato a Singapore:
è in questo periodo che si dedica con più passione alla fotografia, prendendo ispirazione da Henri Cartier-Bresson e dalla rivista Life.
Finito il servizio militare, decide di continuare con la fotografia.
Cerca lavoro a Londra come assistente e si ritrova al fianco del fotografo di moda John French.
Nel 1960 Bailey è un freelance che collabora con l’edizione britannica di Vogue
e si ritrova nella situazione migliore per vivere e raccontare la cosiddetta swinging London.
La stilista Mary Quant, i Beatles e i Rolling Stones, gli Who, Michael Caine e Peter Sellers, Marianne Faithfull e Sandie Shaw:
finiscono tutti davanti al suo obiettivo.
“Avrei voluto essere come Fred Astaire ma non potevo, così cercavo di non farmi sfuggire nessun nuovo fenomeno e personaggio.
Essere un fotografo di moda significava questo”.
Alla lunga e avventurosa carriera di David Bailey, il Pac di Milano dedica la mostra Stardust,
celebrando con più di trecento opere lo stile innovativo e provocatorio di un autore che ha ritratto persone famose e sconosciute in maniera creativa e stimolante.